“Il mio Tetto” è il nome di una filastrocca dedicata al tema della salvaguardia ambientale ideata e cantata dagli alunni della classe 3C della Scuola primaria Aldo Gorfer di Trento. L’idea alla base del lavoro coordinato dal maestro Andrea Bombardelli, già segnalato in questo blog per altri due suoi progetti (“Emozioniamoci” e “Descriviamoci”), è riassunta in queste sue parole:
Tutto è partito dall’argomento affrontato in classe sul tema della sensibilizzazione ambientale. Ci siamo chiesti “Quali sono i problemi che affliggono il nostro pianeta e cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo, per aiutarlo?”. Ne è nata una discussione molto interessante. I bambini hanno partecipato con entusiasmo, intervenendo e suggerendo le loro idee e le possibili soluzioni. Poi qualcuno ha esclamato: “Perché non creiamo una filastrocca tutti assieme?”. E così, con il fondamentale contributo del maestro Alberto Frapporti, per gioco all’inizio e con grande impegno a mano a mano che le strofe venivano concepite, mantenendo un registro ironico nella prima parte e sempre più riflessivo nella seconda, è nata la filastrocca “Il mio Tetto”.
A causa della sospensione delle attività didattiche per l’emergenza Coronavirus, il progetto ha subito un brusco stop. Il desiderio di portarlo comunque a compimento ha superato gli ostacoli venutisi a creare.
Così è nata l’idea di recitare la filastrocca “a distanza” riprendendo i bambini con un cellulare grazie all’aiuto indispensabile dei genitori e ricucendo poi insieme i pezzi. La possibilità di mantenere i contatti sociali, indispensabili ancor più della stessa didattica in questo periodo di lontananza, e la condivisione dell’idea da parte di alunni, insegnanti e genitori hanno portato alla realizzazione di questo breve videoclip.
Il maestro Bombardelli ha assunto il ruolo di ‘motivatore’ spronando gli alunni a superare le difficoltà che incontravano. Tra tutte, ovviamente, quella del dover provare e riprovare la propria parte stando a tempo con la base ritmica. Meticoloso e accurato è stato il suo lavoro nel ‘cucire’ i video che puntuali i bambini gli inviavano.
Mi sono reso conto che proprio questa “imperfezione di fondo” data anche dalle riprese video che ovviamente non potevano essere precise perché effettuate con telefoni cellulari, era proprio ciò che rendeva bello e genuino il prodotto finale. Un lavoro in sinergia che ha coinvolto tutti: alunni, insegnanti e genitori e che va oltre il significato del lavoro finale.
Quello che rende speciale “Il mio Tetto” è l’estrema attualità del tema presentato nella filastrocca.
Se è vero che tutti i problemi nascono dalla grande illusione dell’uomo di aver addomesticato la Natura, convinti di padroneggiarla, allora l’abbiamo presa sottogamba. E forse Lei si è ribellata in questo modo, creando qualcosa di tanto invisibile quando spietato. Forse hanno ragione loro, i bambini, urlando un messaggio di speranza: “Salviamo casa nostra, l’abbiamo ormai già detto bisogna cominciare: ricostruiamo il Tetto!”.
Per leggere il bellissimo testo della filastrocca, recatevi a questo indirizzo.
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